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Esiste la lunghezza ideale per un articolo SEO? Ecco la risposta

Quale dovrebbe essere la lunghezza minima o ideale di un articolo per blog? Quante parole dovresti scrivere affinché il tuo contenuto ottenga un buon posizionamento sui motori di ricerca?

In linea generale, possiamo dire che un contenuto lungo, che si aggira intorno ad un minimo di 1000/2000 parole, tende a posizionarsi più in alto nei risultati di ricerca rispetto ad un contenuto in forma breve. Non sempre, però, è così e nell’articolo ti spiegherò il perché.

Quali fattori condizionano la lunghezza di un articolo SEO e il posizionamento

Chiaramente, diverse sono le variabili che entrano in gioco in questo discorso e che potrebbero confermare quanto appena affermato o addirittura ribaltare la situazione. Andiamo a vedere quali sono i fattori che possono incidere sulla lunghezza ottimale di un testo SEO.

Tipologia di post

Non tutti gli articoli sono della stessa tipologia. Pensiamo, ad esempio, alle notizie. Quando si scrive una news la lunghezza dell’articolo potrebbe anche essere breve. Chi la leggerà probabilmente sarà intenzionato ad accedere il prima possibile alle principali informazioni a cui è interessato.

Magari, seguendo la regola della piramide rovesciata molto cara proprio al mondo giornalistico, potresti scrivere nelle prime righe la notizia principale e poi arricchirla, con altri contenuti e anche con collegamenti ipertestuali ad altre notizie da inserire nel resto della pagina.

In questo modo, potresti riuscire a soddisfare le esigenze informative del lettore da un lato e quelle legate al posizionamento SEO dall’altro. Certamente, il contenuto di approfondimento deve rappresentare qualcosa di utile e non di ridondante, se non fuorviante, per l’utente.

Se, invece, devi scrivere una recensione dell’ultimo modello di Macbook probabilmente un numero esiguo di parole non ti basterà.

Sì perché il tuo articolo sarà potenzialmente letto da utenti che stanno pensando di acquistare un nuovo computer e le informazioni che sarai in grado di fornire con la tua recensione potranno, in qualche modo, incidere sulla loro decisione di acquisto.

Preferenze di Google

Prima di cominciare a scrivere un nuovo articolo, dovresti sempre dare uno sguardo alla SERP. Digita su Google una o più parole chiave legate all’argomento che vuoi trattare nel tuo prossimo blog post e scopri quali sono i contenuti premiati dal motore di ricerca.

Questo non significa che ti basterà replicare la struttura di quei contenuti per avere successo. L’originalità dell’articolo rimane di assoluta priorità.

Dando un’occhiata anche al numero di parole contenute negli articoli che si trovano nelle prime posizioni potrai sicuramente farti un’idea dello sforzo che dovrai fare per scrivere un contenuto potenzialmente in grado di raggiungere un buon posizionamento organico.

Devi, inoltre, considerare il livello di authority e di fiducia che un dominio possiede agli occhi del motore di ricerca.

Per alcuni siti, spesso, è sufficiente scrivere un contenuto nemmeno troppo lungo per posizionarsi meglio rispetto ad un altro dominio che, pur arricchendo l’articolo con informazioni ed approfondimenti di tutto rispetto, non vanta ancora un’elevata autorità.

Leggibilità

Un contenuto molto lungo richiede un tempo di lettura maggiore. Questo significa che l’utente potrebbe trascorrere diversi minuti sul tuo sito.

Quante volte ti è capitato di abbandonare una pagina perché il testo era talmente mal formattato che trovare le informazioni a cui eri interessato era davvero troppo complicato? A me spesso.

Magari quel sito realmente conteneva ciò di cui avevo bisogno ma un testo scritto in un unico blocco, senza spazi tra un periodo ed un altro, senza parole in grassetto, elenchi puntati o tag HTML di intestazione, rendeva eccessivamente faticosa la lettura.

Tutto ciò per dirti che non devi mai dimenticare di lavorare sulla user experience. Un lettore che ti ha trovato per la prima volta e che ha letto un tuo articolo potrebbe autonomamente tornare sul tuo sito se l’esperienza è stata soddisfacente o, comunque, potrebbe cliccare sul tuo dominio qualora comparisse di nuovo tra i primi risultati in seguito ad una ricerca su Google.

Link interni/esterni

Scrivere un articolo SEO comporta la necessità di lavorare anche sui collegamenti ipertestuali. Torniamo all’esempio di prima, ossia alla recensione dell’ultimo modello di Macbook. Sebbene tu sia un esperto del settore, il tuo articolo deve guardare anche a ciò che c’è al di fuori del sito stesso.

Il Macbook è un prodotto della Apple, magari un link al sito ufficiale della casa madre o alla pagina in cui è presente il prodotto può essere un’opzione interessante. Inoltre, può valere la pena linkare un sito in cui l’utente può acquistare direttamente il prodotto (Amazon, per esempio).

Questo discorso vale per i collegamenti che rimandano a siti terzi. Dovrai, però, creare un buon profilo di link interni.

Se ti è capitato di recensire altri prodotti Apple della stessa linea, magari potresti inserire un link che rimanda alla recensione del modello precedente rispetto a quello che è appena uscito. In questo modo, daresti al lettore la possibilità di effettuare un confronto tra le due versioni.

Non dimenticare che un buon lavoro sui link può, comunque, aiutare il contenuto a posizionarsi bene in SERP, a patto che i link siano coerenti e pertinenti e che si inseriscano in un articolo di ottima fattura e dalle solidissime fondamenta.

Immagini, infografiche e video

Un’immagine può essere molto più esplicativa di tante parole. Si ricorre, spesso, a grafici ed infografiche per arricchire un contenuto testuale molto elaborato. L’inserimento di un’immagine non va inteso come un’operazione fine a se stesso.

Dietro questa scelta deve esservi uno scopo ben preciso, anche perché devi sapere che ogni file multimediale appesantisce la pagina e rischia di creare rallentamenti in fase di apertura e di caricamento.

Dunque, chiediti sempre: può essere utile inserire un’immagine? Se sì, di quale immagine ho bisogno? Un’immagine che posso semplicemente scaricare dal web, uno screenshot o una infografica? Tutto dipende dal contenuto che stai trattando e dal punto esatto del testo in cui vorrai inserire l’immagine.

Se stai scrivendo una guida sull’utilizzo di un software, lo strumento di cattura dello schermo ti può aiutare molto a spiegare visivamente cosa l’utente deve fare per installare ed usufruire correttamente del programma.

Quando si ricorre ad un video, l’efficacia di questo strumento può essere ancora maggiore. Tornando ancora alla recensione del Macbook, preparare un contenuto in formato video ti permette, da un lato, di sfruttare immagini ed audio, oltre che il testo, per catturare l’attenzione del lettore.

Inoltre, con i video potresti tentare di ottenere un doppio posizionamento: sulle piattaforme di video sharing, come YouTube, e sui motori di ricerca, sia nello spazio dedicato ai contenuti organici che in quello appositamente creato per i video.

Link in entrata

Un link che da un altro sito web atterra sul tuo, se rispetta determinati requisiti, può migliorare il posizionamento organico del sito che lo riceve e della singola pagina. Chiaramente, questo è un fattore legato non direttamente alla lunghezza di un articolo.

Va precisato, però, che c’è più possibilità di ricevere un link da un sito importante e autorevole se c’è un’elevata percezione della qualità del contenuto.

Rimane, in molti casi, difficile ottenere un collegamento ipertestuale anche dinnanzi ad un contenuto veramente ben realizzato. In casi del genere, può essere utile rivolgersi ad un professionista esperto nella strutturazione di un buon profilo di link in entrata. Ne parlo in questo articolo dedicato alla figura del link builder.

Il profilo autore

Chi è l’autore del contenuto o dei contenuti che vengono pubblicati sul tuo sito? Google, da un po’ di tempo a questa parte, dà molta importanza al profilo autore, soprattutto per i blogger che scrivono in ambiti molto delicati (salute e finanza su tutti).

Il discorso, però, ha una validità generale. Se lavori come travel blogger, ad esempio, e vuoi migliorare la tua autorevolezza, è una buona consuetudine curare nei dettagli il profilo autore.

Google ci tiene a conoscere colui che firma l’articolo (magari viene scritto da un ghostwriter, ma questo è un altro discorso) perché ha bisogno di capire se può fidarsi di quella persona e se ha l’autorità e le competenze per parlare di un determinato argomento.

Il consiglio è di inserire il profilo autore non soltanto sul tuo blog personale ma anche sugli eventuali altri blog con cui collabori. Sono tutti elementi che contribuiscono a migliorare la tua authority e, dunque, la tua reputazione online. Di conseguenza, meglio tenerne conto.

Contenuti aggiornati

A seconda della tipologia di contenuto, potresti avere la necessità, periodicamente, di intervenire nuovamente sull’articolo per aggiornarlo. Si tratta di un aspetto importante che può incidere non poco sul posizionamento organico. L’aggiornamento va fatto solo se necessario e se, veramente, il contenuto aggiuntivo contribuisce a migliorare la qualità dell’articolo, fornendo informazioni utili al lettore.

Un lavoro del genere richiede una grande attenzione all’architettura generale del sito web e a tutti gli articoli che ospita il blog. Una prassi piuttosto comune è di ritenere che il compito di un web writer si esaurisca una volta che l’articolo è stato definitivamente pubblicato.

Una buona audit della SEO e dei contenuti è, invece, fondamentale per rivedere il lavoro già svolto, aggiornandolo con nuove informazioni e, se necessario, nuovi collegamenti ipertestuali interni.

La lunghezza perfetta di un post per blog non esiste

La verità, quindi, è che non esiste la lunghezza perfetta di un post per un blog. Tutto dipende dall’intento di ricerca dell’utente e dalle sue aspettative sulla tipologia di contenuto cui preferisce accedere. Va da sé che un articolo lungo tendenzialmente ha maggiori possibilità di rispondere in modo completo alle domande o alla domanda dell’utente.

Non devi focalizzarti tanto o solo sulla lunghezza del post ma sulla corrispondenza tra ciò che cerca l’utente e ciò che il tuo contenuto offre. Il consiglio che mi sento di dare è di puntare sempre su contenuti unici, eliminando tutto ciò che non serve e di cui puoi fare a meno.

A lungo andare, creando contenuti di valore per il tuo pubblico aiuterai Google ad identificare il tuo sito web quale fonte affidabile su un determinato argomento o settore e, di conseguenza, a posizionarti meglio sui motori di ricerca.

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