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Come costruire la reputazione online con la SEO

La gestione della reputazione online è diventata un’esigenza imprescindibile per le aziende. Conservare una forte percezione del marchio nell’era di Internet è considerato un fattore strategico per la crescita. Fino ad alcuni anni fa, investire in una strategia SEO significava ambire solo ed esclusivamente alla crescita del ranking sulle pagine dei motori di ricerca.

Negli scenari odierni, la SEO è vista sempre più come uno dei fattori in grado di incidere sulla crescita della reputazione online di un brand. Una campagna di gestione della reputazione online può sfruttare la SEO per connettere e coinvolgere gli utenti ad un livello più profondo, così da innescare in essi impressioni e sensazioni positive.

Ecco alcune pratiche SEO che possono rivelarsi molto importanti ai fini del lavoro di online reputation management di un marchio.

Creare profili su diverse piattaforme ed interagire con gli utenti

Oggi, il web è popolato di piattaforme in cui le aziende possono connettersi con gli utenti e condividere con essi le ultime novità. Un’attività del genere ha senso svolgerla solo se l’impresa è disposta a dialogare e a rispondere con sincerità alle domande degli utenti. Tra l’altro, queste piattaforme sono molto apprezzate anche dai motori di ricerca che le indicizzano anche abbastanza rapidamente.

Aggiornare le informazioni

È fondamentale creare un profilo il più possibile completo ed aggiornato perché sia gli utenti che i motori di ricerca amano i dettagli e le informazioni importanti. Creare account sui social media in cui inserire solo il marchio rischia di essere controproducente. Affinché il brand sia considerato autentico è necessario innescare dinamiche di partecipazione attiva e di engagement.

Monitorare il sentiment

Anche quando si è disposti a dialogare apertamente con gli utenti, le critiche saranno sempre dietro l’angolo. Alcune potrebbero essere più credibili, altre meno ma, al di là di questo, è fondamentale monitorare ciò che pensano le persone. Da quest’analisi possono emergere spunti e idee creative per migliorare la qualità dei propri prodotti/servizi.

Creare contenuti ed un profilo backlink

Gli esperti SEO concordano, oserei dire all’unanimità, sul potere dei contenuti di influenzare fortemente le classifiche dei motori di ricerca. Avere un portafoglio di contenuti di qualità e coinvolgenti è una delle misure preventive per una buona gestione della reputazione in Internet.

Il content marketing ha un duplice scopo. In primo luogo, permette alle aziende di condividere notizie sul web, connettendosi con gli utenti. Inoltre, ogni nuovo contenuto, se rispetta i parametri SEO, verrà indicizzato e classificato sulle pagine dei risultati dei motori di ricerca.

La realizzazione di un contenuto passa per un accurato lavoro di keyword research e per una buona capacità di scelta e di approfondimento dell’argomento trattato. Non basta semplicemente scrivere e pubblicare il contenuto. Lo step fondamentale è quello della condivisione perché è grazie ad essa che il contenuto si diffonde ad un più ampio pubblico e che si attivano dinamiche di interazione tra utenti ed aziende.

Il contenuto deve essere pubblicato sia sui canali aziendali ma anche su quelli esterni. La pubblicazione sul sito aziendale è fondamentale per scopi SEO. Quella su portali esterni serve a rafforzare l’identità e la forza del brand. Infatti, vi sarà sempre il sospetto di distorsione dei contenuti, quando gli stessi verranno pubblicati sul sito web dell’azienda. La pubblicazione anche su altri siti mette il brand al riparo da tali problematiche.

Tra l’altro, la pubblicazione su nuovi portali offre una grande opportunità per la crescita del ranking sui motori di ricerca. Se l’azienda, oltre alla pubblicazione del contenuto, riuscisse ad ottenere su un sito web considerato autorevole anche un backlink allora i vantaggi, anche in chiave reputazionale, sarebbero davvero enormi.

Utilizzare sempre il nome del brand

Questo è un aspetto cruciale. Ogni contenuto che viene veicolato dovrebbe sempre contenere il nome del brand oltre ad alcune parole chiave considerate strategiche per l’impresa. In questo modo, per i motori di ricerca sarà più facile individuare possibili correlazioni tra marchio e keywords.

Creare contenuti audiovisivi

Google già da un po’ riconosce grande importanza ai video. Si tratta di strumenti che riescono a coinvolgere gli utenti come, forse, nessun altro mezzo. È stato notato come i video tendano a posizionarsi molto bene sui motori di ricerca, specie se supportati da un testo efficace sia per quanto concerne il titolo che le descrizioni.

Ci si chiede quali siano i contenuti video privilegiati dagli utenti. Oggi, sembrano prevalere soprattutto contenuti video in cui l’azienda risponde ai quesiti degli utenti. Tra l’altro, coerentemente a quanto affermato in precedenza, anche in questo caso è fondamentale gestire e monitorare i commenti. Un video, specie se sponsorizzato, è destinato a raggiungere migliaia di utenti. Ecco perché bisogna sempre cercare di rispondere ai commenti degli utenti quando forniscono spunti di riflessione e di approfondimento sugli argomenti oggetto del video stesso.

Raccogliere continuamente dati

Gli utenti lasciano sempre delle tracce ogni volta che interagiscono con un contenuto. Un like, un commento, una condivisione sono azioni che non possono passare inosservate ma vanno monitorate con attenzione.

Il web è ricco di strumenti che possono facilitare il lavoro di gestione della reputazione di un marchio online. Svolgere manualmente questa attività potrebbe richiedere davvero tanto tempo. L’ausilio di un tool permetterebbe di ottenere dati aggiornati in tempo reale e di ricavare informazioni utili per l’azienda.

Cosa fare in presenza di risultati negativi in prima pagina

Una situazione del genere non dovrebbe mai verificarsi se l’azienda gestisce maniacalmente la reputazione online. Se, invece, tale attività viene trascurata per molto tempo e se, contemporaneamente, è abbinata a condotte aziendali negative, si può rischiare di vedere associati al proprio brand, sulla prima pagina dei motori di ricerca, risultati negativi.

L’azienda può tentare di risolvere il problema innanzitutto contattando l’amministratore del sito che ospita il commento negativo e chiederne la cancellazione o, in presenza di informazioni negative, una sorta di rettifica.

La difficoltà di intervenire per la rimozione di contenuti indesiderati ospitati su siti esterni dovrebbe far riflettere sulla necessità di strutturare una strategia di gestione della reputazione già in via preventiva. Troppo spesso le aziende agiscono solo dopo che il danno è stato fatto e ripararlo non sempre si rivela semplice. Ecco perché bisogna investire sin da subito sulla reputazione online e la SEO, come abbiamo visto, offre grandi opportunità per proteggere e rafforzare l’identità del marchio.

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